La Mo.Ca è l’evento con cui il Movimento Studenti di Azione Cattolica sceglie di mettere in discussione il sistema d’istruzione italiano e ha l’obiettivo di fare da “cantiere” per le proposte e le idee da portare nelle sedi istituzionali. L’evento per quest’anno è stato organizzato a Morlupo (RM) dal 2 al 4 Novembre e dalla diocesi di Cosenza-Bisignano siamo partiti in 3, io che sono Luca, Matteo e Saverio. Sin dall’inizio pensavamo di partire ma non di arrivare a destinazione, ma dopo aver preso un pullman a Cosenza, due metro a Roma e il treno per Morlupo siamo arrivati. Il titolo di questo campo era “E TU DOMANDA – per una scuola che ci aiutare a pensare” e l’obiettivo quello di costruire una scuola che ci insegna a pensare, una scuola in cui vogliamo porre e porci domande sulla realtà. I temi principali sono stati: dispersione, valutazione e autonomia.
Secondo giorno, sveglia presto per me, caffè per riprendersi, lodi e subito pronti ad ascoltare la presidente dell’istituto Invalsi, Anna Maria Ajello, il dirigente del Miur dell’UST di Brescia, Giuseppe Bonelli, e l’avvocato e componente del gruppo di lavoro Miur sulla partecipazione studentesca, Cinzia Olivieri. L’attività è andata avanti fino al pomeriggio, dopo che noi ragazzi abbiamo scelto in quale sottogruppo e con quale ospite dialogare. Il mio gruppo era quello della valutazione, per Saverio autonomia e per Matteo alternanza scuola lavoro. Da veri studenti abbiamo studiato alcuni articoli su questi 3 ambiti per poi chiedere chiarimenti alla presidente delle Invalsi e infine, insieme ad altri ragazzi, individuare i punti di forza, i punti di debolezza e la modalità per proporli al ministro Bussetti; il 6 Novembre ci sarebbe stato l’incontro del ministro insieme alle altre associazioni studentesche. Abbiamo reciprocamente condiviso il nostro lavoro tra i vari sottogruppi e ci siamo riuniti nuovamente per terminare il lavoro. Eravamo poi pronti per cenare, soprattutto io, e pronti scherzare con i ragazzi della Puglia perché che avevano organizzato un tavolo tutto per loro. Dopo la cena c’è stata la serata ‘msacchina’, un giro d’Italia dove ad ogni luogo importante era assegnata una prova da superare, è stata una serata esilarante. Anche questa seconda notte a letto presto, purtroppo senza vedere il sole sorgere, ma vedendo l’equipe che ci veniva a sgridare per aver fatto tardi. In fondo erano solo le 5 e dovevamo fare ancora la valigia.
La mattina successiva, ancora più addormentati, siamo scesi tardi a fare colazione, caffè veloce e cornetto in Chiesa, pronti per la messa (tutti tranne Saverio). L’attività della mattina è stata molto leggera e suddivisa in regioni, qui abbiamo parlato dei vari organi collegiali, swipe up e come restare collegati durante l’anno con l’equipe e con i ragazzi di tutta Italia. Qui è arrivato il brutto perché siamo stati costretti a salutare tutti per ritornare ognuno nelle propria diocesi, a testimoniare e soprattutto a concretizzare tutte le parole dette al campo. Con alcuni ci siamo salutati subito con altri ci siamo concessi un bel giro alla fontana di Trevi e a Piazza di Spagna, ma purtroppo quel momento doveva arrivare ed è arrivato. Alle ore 17:45 pronti per risalire, tristi ma carichi, sul pullman. Qquesta esperienza non poteva finire così bene, infatti il pullman ha fatto 45 minuti di ritardo.
Vi lascio dicendo una cosa: 8-10 marzo, Montesilvano, 1500 ragazzi, SFS scuola di formazione per studenti. Non fatevelo raccontare!
Luca Cuconato